Sommario
Smartworking: perchè questa scelta?
I motivi per orientarsi verso lo smartworking per una azienda come la nostra (ma non solo…) sono davvero tanti. Ci sono motivazioni meramente economiche, ovvero il buon senso che suggerisce di sotenere costi per la fruizione di strutture in corretta proporzione al loro utilizzo. Ci sono anche motivazioni di natura commerciale e marketing. ovvero la reale possibilità di “essere” dove davvero serve. Ma queste sono valutazioni sullo smartworking che riguardano solo la nostra peculiare situazione, quindi pensiamo sia interessante approfittare del palcoscenico del web per riprendere alcuni concetti a più ampio respiro che fanno parte del grande portafoglio di soluzioni che Risolta mette a disposizione dei clienti.
Smartworkng: gli obiettivi
Smartworking per conciliare
Il ricorso allo smartworking permette, con una revisione del concetto di organizzazione aziendale, di conciliare le esigenze individuali del lavoratore e del collaboratore con le attese, in termini di risultati, dell’azienda. La declinazione del concetto è molto più semplice della sua applicabilità effettiva, questo è vero; ma i risultati che si ottengono superando il concetto rigido di “costo orario” sono sorprendenti. Il punto chiave è la complementarietà.
Smartworking per innovare
In realtà è l’innovazione tecnologica che porta allo smartworking, altrimenti parleremo di lavoro a cottimo (cosa che peraltro si configura in numerosi casi di smartworking millantato). Di fatto non c’è nessuna differenza fra un personal computer su una scrivania in un open space aziendale ed uno analogo nel salotto di casa: quindi se il tipo di mansioni richieste sono tali da poter essere remotizzate mantenendo le iterazioni necessarie fra i diversi attori allora lo smartworking si può fare.’
Smartworking per competere
Lo smartworking porta due risultati immediati: libera risorse in termini di costi fissi, spazi, tempo e porta ad un percepibile incremento della produttività sia individuale che come qualità complessiva del prodotto servizio erogato. Tutto questo si ripercuote sui margini che possono essere incrementati come percentuale o come valore assoluto grazie alla maggiore competitività ottenuta.
Smartworking: il modello organizzativo
Lo smartworking richiede alcune revisioni al modello di organizzazione del lavoro. Le revisioni riguardano essenzialmente questi tre elementi:
- Risorse umane. È indispensabile un nuovo approccio da parte del personale che deve essere pronto a rivedere il proprio ruolo in un’ottica di flessibilità, produttività e deve essere disponibile a creare maggiori sinergie con il management.
- Tecnologia. Perchè funzioni servono modalità di lavoro “agili”, quindi tecnologicamente adeguate in modo da garantire l’accesso ai dati aziendali da remoto, consentendo forme di lavoro più efficienti e altamente personalizzate.
- Monitoraggio costante. Occorre vincere le rispettive diffidenze introducendo un sistema di.analisi dei risultati del lavoro per valutare l’efficienza del personale a seguito dell’introduzione del nuovo modello organizzativo del lavoro.
Smartworking: il quadro normativo
Il quadro normativo non è staato ancora ben definito e, come spesso accade, si attende l’attuazione di una legge organica e sistematica che disciplini tale istituto, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, attualmente, è affidata alla normativa dei congedi genitoriali tramite l’applicazione delle disposizioni del D.lgs. 151/2001; mentre la flessibilità oraria viene spesso identificata con il solo part-time, oppure, con la banca ora in alcuni settori. In Italia, l’approccio prevalente è quello di considerare il telelavoro come un ausilio per personale che necessita di specifiche attenzioni (come dimostrano le sperimentazioni avviate dalle Pubbliche Amministrazioni), in realtà l’Accordo Interconfederale non prevede limitazioni. Infatti, l’elemento fondamentale per l’adozione di misure di telelavoro rimane la volontarietà del datore di lavoro e del dipendente. Nasce, pertanto, dall’iniziativa delle parti la scelta di optare per il telelavoro, la quale può manifestarsi sia al momento dell’assunzione che successivamente. L’Accordo definisce anche ulteriori aspetti, oltre il principio di volontarietà:
- ogni questione in materia di strumenti di lavoro e responsabilità deve essere chiaramente definita prima dell’inizio del telelavoro
- il datore di lavoro fornisce al telelavoratore i supporti tecnici necessari allo svolgimento della prestazione lavorativo, salvo che il dipendente non utilizzi mezzi propri
- la responsabilità della fornitura, installazione e manutenzione degli strumenti necessari spetta generalmente al datore di lavoro. Mentre è obbligo del telelavoratore utilizzarli in modo lecito ed averne cura
- il datore di lavoro provvede alla compensazione o copertura dei costi direttamente derivanti dal lavoro, in particolare quelli relativi alla comunicazione, quando la prestazione è continuativamente svolta tramite telelavoro
- il datore di lavoro è responsabile della tutela della salute e della sicurezza professionale del telelavoratore, deve pertanto informare il telelavoratore delle politiche aziendali in materia, in particolare in ordine all’esposizione al video. Il telelavoratore è tenuto ad applica correttamente le direttive aziendali al riguardo.
Smartworking ed incentivi
Smartworking: gli incentivi nella Legge di Stabilità 2016
La Legge n.208/2015 ha previsto un particolare regime fiscale di vantaggio per le imprese che erogano premi di produttività in forza a contratti aziendali o territoriali, stipulati secondo le disposizioni dell’articolo 51 del Decreto Legislativo n. 81/2015. Sui premi aziendali legati ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, misurabili e verificabili, sarà applicata un’imposta sostitutiva – dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali- pari al 10 per cento, entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro. Tale limite sarà elevato a 2.500 euro per le aziende che coinvolgono i lavoratori nell’organizzazione del lavoro in maniera paritetica.
Se siete interessati ad avviare progetti, anche sperimentali, di smartworking nella vostra azienda potete avvalervi della nostra consulenza Chiedi più informazioni